SHORT TRACK
Buone notizie per la Nazionale di short track a Danzica (Polonia), dove è andata in archivio la prima giornata di finali della terza tappa stagionale del World Tour. Sono stati due, infatti, i podi conquistati dall’Italia sull’anello di ghiaccio dell’Hala Olivia.
Thomas Nadalini e Pietro Sighel hanno concluso rispettivamente secondo e terzo sulla distanza dei 1.500 metri. I due azzurri, già altamente brillanti nelle fasi precedenti della competizione, nell’atto conclusivo si sono dovuti inchinare solamente di fronte al canadese William Dandjinou, riuscito per primo a rompere gli indugi senza mai più mollare la vetta nonostante un piccolo tentativo di sorpasso di Nadalini in concomitanza delle ultime curve. Per quest'ultimo (foto ANSA) si tratta del primo piazzamento della carriera in top-3 in un evento individuale del massimo circuito internazionale mentre Sighel, già secondo sui 500 metri e primo sui 1.000 metri in quest'annata olimpica nell’opening nordamericano di Montréal, ha agguantato il suo 13° podio personale nonché il terzo della stagione. Va rimarcato, quindi, di come due pattinatori azzurri abbiano condiviso il podio di una prova individuale, un fatto che per il settore maschile non accadeva da quasi 23 anni.
Per la Nazionale va segnalato anche il quinto posto di Chiara Betti sui 1.000 metri (eguagliato il suo miglior piazzamento della carriera sul World Tour) nella prova vinta dalla belga Hanne Desmet davanti alla canadese Courtney Sarault ed alla statunitense Corinne Stoddard. Lo stesso Nadalini, inoltre, ha preso parte anche alla finale dei 500 metri, terminata però al quinto ed ultimo posto in virtù di una penalità. A prevalere è stato ancora una volta l'incontenibile Dandjinou con alle proprie spalle il cinese Lin Xiaojun e l'altro canadese Steven Dubois. Infine l'amaro quarto posto della staffetta femminile composta da Elisa Confortola, Gloria Ioriatti, Arianna Sighel e Martina Valcepina, fermatasi ai piedi del podio sulla distanza dei 3.000 metri nella gara portata a casa dai Paesi Bassi di fronte agli Stati Uniti ed al Giappone. Decisiva per le azzurre una caduta che ha visto protagonista Ioriatti a quattro giri dal termine, quando il nostro quartetto era in lotta per il successo con la formazione orange.