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In occasione dei XXV Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026 in programma dal 6 Febbraio al 22 febbraio 2026 il CONI sarà vicino ai suoi atleti nei territori dove si svolgeranno le competizioni, Casa Italia sarà la porta di accesso alla scoperta del nostro paese attraverso le sedi di Milano, Livigno e Cortina d’Ampezzo, aperta a tutti i visitatori che accorreranno alle Olimpiadi.

Per l’appuntamento Olimpico di Milano Cortina 2026 il CONI ha scelto per Casa Italia il tema Musa, per valorizzare il ruolo centrale che la nostra penisola ricopre da secoli nell’immaginario e nella cultura mondiale.

Tradizionalmente le Muse, oltre ad essere protettrici delle arti comprese quelle sportive, sono coloro che conservano la memoria e ispirano e proteggono ogni umana sapienza. Nella mitologia classica queste figure si accompagnarono agli dei, che si pensava vegliassero sulla educazione fisica e sulla formazione spirituale dei giovani. 

Le Muse sono le nove figlie di Zeus e di Mnemosine, dea della memoria, generate quando il padre degli dei aveva, con la sua vittoria sui Titani, portato un nuovo ordine nel mondo. Le Muse sono dunque le eternatrici dell’armonia che trionfa sul caos attraverso il principio innovatore delle arti coniugato con la memoria del passato. Forse per questo sono le uniche divinità, insieme a Zeus, a meritare l’appellativo di Olimpiche. 

Sul piano simbolico le Muse rappresentavano per i Greci il fenomeno dell’ispirazione, vale a dire quel momento in cui si ha accesso ad un colpo di genio, ad un’intuizione che cambierà noi stessi, la storia, il mondo intorno a noi.

 

Quello che Casa Italia decide di sottolineare è la capacità dell’Italia di farsi Musa, vale a dire fonte di ispirazione, per le menti più importanti della cultura internazionale, in quanto visitandola, se ne sono lasciati attraversare, condizionando il loro modo di guardare il mondo. L’Italia, con il suo territorio così variegato da farne la seconda nazione per biodiversità dopo il Brasile, con la sua posizione geografica che la rende a tratti simile ai paesaggi del nord Europa e a tratti a quelli dell’Africa, con la sua storia di dominatori e dominati che la impreziosisce di storie e di monumenti di inestimabile valore, con la sua varia umanità e complessità di usi e costumi, si fa complice di quel processo magico che chiamiamo ispirazione. 

Per questo immaginiamo una Casa Italia in grado di raccontare attraverso la voce degli stranieri che hanno trovato nella complessità geologica, geografica, culturale, linguistica, culinaria, climatica addirittura l’essenza enciclopedica di una nazione capace di raccogliere custodire e valorizzare la diversità, cosa che il Movimento Olimpico Internazionale pone come uno dei sui valori più alti.

Sviluppando il concetto di Musa, Casa Italia trasformerà le sedi scelte di Triennale Milano, il centro di Preparazione Olimpica presso l’Acquagranda di Livigno, e della Galleria Farsetti a Cortina d’Ampezzo, in percorsi scenografici ed emozionali, luoghi in cui sport, natura, arte, architettura, design d’arredo e design della luce sono in strettissimo dialogo tra loro.

All’interno degli ambienti saranno visitabili dei veri e propri progetti espositivi dove saranno esposte opere di Claudio Abate, Juan Araujo, Arman, John Armleder, Atelier dell'Errore, Matteo Attruia, Per Barcley, Jessie Boswell, Fernando Botero, Christo, Ifeyinwa Joy Chiamonwu, Elmgreen&Dragset, Slawomir Elsner, Bekhbaatar Enkhtur, Chung Eun-Mo, Geltin, John Giorno, Itamar Gov, Wang Haiyang, Keith Haring & L.A. Il, Craigie Horsfield, Bryan Hunt, Joseph Kossuth, JR, Hayv Kahraman, William Kentridge, Jannis Kounellis, Susanne Kutter, Sol LeWitt, Miltos Manetas, Matta, Gerhard Merz, Mario Merz, Jonathan Monk, Davide Monteleone, Vik Muniz, Shirin Neshat, Denis Oppenheim, Adrian Paci, Park Eun Sun, Van Pei-Ming, Alejandra Varela Perera, Davide Rivalta, Ugo Rondinone, Anri Sala, Eva Sajovicc, Daniel Spoerri, Thomas Struth, Hiroshi Sugimoto, Newsha Tavakolian, David Tremlett, lihi Turjeman, Tursic & Mille, Cy Twombly, Ben Vautier, Uwe Wittwer, Sislej Xhafa, Massimo Campigli, Luca Campigotto, Mario Ceroli, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, Jean Fautrier, Piero Gemelli, Jiří Kolar, Joseph Kosuth, Hermann Nitsch, Robert Rauschenberg, Ottone Rosai, Mario Schifano.

Il progetto architettonico e di interior design interpreta il tema “MUSA” partendo dal paesaggio e soprattutto dalla montagna quale elemento naturale e simbolico, quinta e punto di arrivo dei “Grand Tour” settecenteschi che hanno ispirato generazioni di viaggiatori ma anche, e soprattutto, teatro naturale e ragion d’essere stessa degli sport invernali e delle Olimpiadi.

L’allestimento, in tal senso, recupera l’estetica e le atmosfere della natura e della dimensione tecnica e sportiva della montagna altresì guidata da un forte spirito di condivisione, che si esprime per architetture, infrastrutture e materiali leggeri e resistenti, espressivi di un’occupazione temporanea, emozionale e rispettosa dei luoghi più straordinari ed impervi che i paesaggi montani ci offrono.

A partire da questa premessa si è costituito il progetto che, come un “filo rosso”, rilega le tre sedi e le specificità di ciascun contesto sotto un sistema di elementi di senso comune articolati secondo i seguenti principi:

- Architettura di montagna: il bivacco per rifugio

Il progetto privilegia rivestimenti di alluminio riflettente che recuperano la tradizione dei bivacchi di montagna che, per la loro natura di rifugi temporanei e accoglienti collocati in luoghi impervi, fatti per essere facilmente trasportati in quota e mantenuti nel tempo, interpretano perfettamente lo spirito dell’iniziativa olimpica invernale ed il senso di superamento dei limiti, comunità e condivisione che gli appartiene.

-Architettura in movimento: le infrastrutture sportive

Il progetto è ispirato dall’estetica delle architetture “mobili” e delle infrastrutture (impianti di risalita, funivie, cabinovie) che popolano la montagna e la rendono abitabile. Le linee curve aerodinamiche, la ripetizione seriale, la modularità, il ritmo, la vocazione tecnica, sono altresì connotati espressivi che valorizzano l’idea di movimento e velocità intrinseca negli sport invernali.

-La relazione con la natura: sovrascrivere il paesaggio per “inquadrarlo”

Il progetto, nell’occasione del padiglione temporaneo della Galleria Farsetti a Cortina, si caratterizza nelle sue facciate con un sistema di “oblò” modulari e seriali. La vista sul paesaggio non è quindi semplicemente offerta così com’è da una semplice superficie vetrata ma piuttosto è “inquadrata” da un segno che caratterizza fortemente il luogo ed i suoi principi di appartenenza e di senso.

-Esterno e interno: l’alluminio e il legno

Il progetto si articola sul binomio tra i due materiali che meglio interpretano la natura e i valori del concept generale. L’alluminio esterno per le sue caratteristiche tecniche incarna resistenza e durabilità propria dei bivacchi, mentre per la vocazione estetica delle sue capacità riflettenti esalta la presenza della neve e smaterializza, moltiplicando, la presenza del paesaggio. Il legno interno, invece, come materiale per eccellenza della tradizione montana, restituisce l’immediata percezione domestica, accogliente ed ospitale che caratterizza da sempre il concept “casa Italia”.

-Interior design: il paesaggio come MUSA ispiratrice

Nel progetto di interior design, l’assunto di base di assumere la montagna come MUSA ha una doppia valenza: da un lato la montagna intesa come paesaggio, con i suoi minerali, i suoi legni, i suoi riflessi, dall’altro la montagna intesa come atmosfera calda e avvolgente degli ambienti alpini.

Il progetto si declina nelle tre sedi di Milano, Cortina e Livigno seguendo questo duplice filo conduttore, e costruisce, in stretta sinergia con il progetto globale nel quale ogni contributo è parte del tutto, un paesaggio interno ad ognuna delle tre sedi.

Questo obiettivo è reso possibile grazie alla grande capacità comunicativa, alla continua ricerca di innovazione e alla straordinaria espressività sensoriale degli arredi realizzati dalle aziende partners di Casa Italia: Edra, B&B Italia, Ethimo, Glas Italia, Poltronova, nonché Flos per l’illuminazione.

Il design italiano è difatti da sempre intrinsecamente MUSA nel panorama del design internazionale, per quell’attitudine che ha sempre avuto, nel passato così come nel presente, di rispondere ad esigenze funzionali stimolando allo stesso tempo i sensi e l’intelletto.

I designers degli arredi selezionati sono maestri storici e contemporanei, italiani e stranieri, che nell’incontro fortunato con l’eccezionale capacità delle nostre aziende di unire alto artigianato e produzione industriale hanno dato vita ad oggetti unici capaci di accendere il nostro immaginario. Per citarne alcuni: Francesco Binfaré, Fernando e Humbero Campana, Masanori Umeda, Jacopo Foggini, Mario Cananzi e Roberto Semprini per Edra, Mario Bellini, Patricia Urquiola, per B&B Italia, Patrick Norguet, Christophe Pillet, Cristina Celestino, Matteo Thun e Antonio Rodriguez per Ethimo, Patricia Urquiola, Piero Lissoni, Tokujin Yoshioka per Glas Italia, Gianni Pettena, Archizoom Associati, per Poltronova. E ancora Formafantasma, Michael Anastassiades, Philippe Starck, Vincent Van Duysen,  Achille and Pier Giacomo Castiglioni, Guglielmo Poletti, Mario Bellini, Tobia Scarpa, Piero Lissoni, Jasper Morrison, Erwan Bouroullec, Barber Osgerby per Flos.

Enel illuminerà Casa Italia e porterà la sua energia alle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. ENEL in qualità di Official Partner di Casa Italia a Milano, Livigno e Cortina d’Ampezzo, firmerà il progetto di Lighting Design che valorizza le tre sedi con soluzioni innovative e sostenibili. Enel sarà anche protagonista esclusivo del Medal Moment, accompagnando le celebrazioni degli atleti con una presenza distintiva su tutti i formati visivi e digitali, in linea con i valori di energia, orgoglio e innovazione.