Prende forma la strada per i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026.

Sono iniziate all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI le visite mediche del Protocollo Probabili Olimpici: Mattia Antonioli, Chiara Betti, Katia Filippi, Gloria Ioriatti, Arianna Sighel e Martina Valcepina, atleti della Nazionale di short track, hanno trascorso la giornata al Centro di Preparazione Olimpica ‘Giulio Onesti’ del CONI, a Roma, come fatto in precedenza dalla Nazionale maschile di hockey su ghiaccio.

L’Istituto è nuovamente pronto per effettuare lo screen di tutti i probabili olimpici di Milano Cortina 2026 – spiega la Dottoressa Maria Rosaria Squeo, responsabile sanitario dell’area olimpica dell’Istituto –. È un protocollo che abbiamo studiato per i Giochi Estivi di Parigi 2024 e che ha dato i suoi frutti. Il nostro Paese ha sempre dato grande valore allo screening e alla visita medico-sportiva in generale, l’Istituto da oramai sessant’anni attua un protocollo elaborato e più strutturato di quello previsto dal decreto ministeriale del 1982 che obbliga tutti i tesserati a sottoporsi a una visita medico-sportiva per competere a livello agonistico. I probabili olimpici sono atleti soggetti ad importanti carichi di allenamento, sollecitazioni rilevanti dal punto di vista cardiocircolatorio, respiratorio e muscolo-scheletrico per esprimere il loro massimo livello di performance”.

Squeo al computer

L’Olimpiade rappresenta la massima espressione della carriera di un atleta – prosegue la Dottoressa –. Di conseguenza crediamo fortemente che questi sportivi debbano necessariamente sottoporsi ad una valutazione più inclusiva possibile per poter arrivare a una reale definizione del loro stato di salute. Anche il protocollo per Milano Cortina 2026 comprende una serie di valutazioni che vanno dalla visita medico-sportiva base all’aggiunta del test cardiopolmonare e una serie di valutazioni specifiche, compresa quella odontoiatrica e psicologica assieme alle ‘classiche’ ortopedica, pneumologica, oculistica, nutrizionale e gli esami di laboratorio generali. Siamo molto contenti di ciò che abbiamo fatto in questi anni. In seguito a quanto svolto per Parigi 2024 abbiamo pubblicato un lavoro molto interessante (presentato al congresso annuale della Società Europea di Prevenzione Cardiovascolare, ndr) che evidenzia l’importanza della valutazione medico-sportiva per atleti che, nonostante gli screen annuali, non si sono dimostrati immuni da patologie cardiovascolari e metaboliche. I dati di questo lavoro dimostrano che anche atleti apparentemente ‘perfetti’ possono avere problemi. La specificità della medicina dello sport ci permette di andare a identificare anomalie che sono purtroppo correlate ad un alto rischio di morte cardiaca improvvisa. Quattro atleti sui 772 atleti screenati per Parigi 2024 non hanno ottenuto l’idoneità per la partecipazione ai Giochi: da una parte è stato difficilissimo accettare questo giudizio, dall’altra restiamo convinti che la tutela della salute venga prima di qualsiasi altra motivazione e valore legati all’evento sportivo”.

La Dottoressa illustra anche un lavoro che prende in esame i dati dei Giochi Europei di Cracovia 2023: “Proprio rispetto a questa analisi multifattoriale abbiamo evidenziato come anche gli aspetti ventilatori e polmonari siano fondamentali e possano predire la capacità prestativa di un atleta rispetto al sesso o alla disciplina che pratica. Attraverso il test cardiopolmonare analizziamo l’efficienza ventilatoria: in questo modo abbiamo verificato che gli atleti con un’efficienza ventilatoria migliore potrebbero avere una capacità prestativa migliore soprattutto negli sport di endurance. Sono caratteristiche fisiologiche che ci permettono di andare al di là dell’aspetto medico-clinico, analizzando in maniera più approfondita quei meccanismi fisiologico-metabolici che l’atleta mette in atto e che potrebbero giustificare, assieme ad altre variabili, la capacità di performance che riesce a raggiungere. Si tratta di una serie di dati che, messi assieme alla scienza dello sport, ci permettono di portare avanti la duplice visione dell'Istituto: la valutazione medico-sportiva, perché in primis tuteliamo la salute dell’atleta, e l’analisi di tutto ciò che possiamo mettere in atto, anche tramite il lavoro degli allenatori, per ottimizzare un programma di allenamento volto a fare in modo che un determinato organismo, nel suo stato di salute, possa esprimersi al meglio in termini di prestazione”. A tal proposito gli atleti della Nazionale di short track sono stati anche sottoposti a una serie di test di valutazione delle caratteristiche neuromuscolari.

Sulla via del recupero Martina Valcepina, che dopo essersi fratturata a fine 2023 tibia e perone della gamba destra punta a partecipare l’anno prossimo alla quinta Olimpiade della sua carriera: “Ho seguito l’intensa stagione dei miei compagni di squadra che si sono difesi molto bene. Sto recuperando, spero di riuscire a riprendermi in questi mesi di avvicinamento a Milano Cortina 2026. Programmi? Già a metà maggio a Bormio cominceremo a pattinare e durante la preparazione estiva faremo tanta bici. Le visite mediche qui all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del CONI sono fondamentali per iniziare il lavoro nel modo giusto”.

Valcepina Martina Istituto

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